Reflusso gastroesofageo: sintomi, cause, rimedi e alimentazione

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Data Pubblicazione: 19/06/2025

Data modifica: 19/06/2025

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Immagine di tonodiaz su Freepik

Hai presente quella sensazione sgradevole di acido o di bruciore di stomaco la sera dopo una grigliata o comunque un pranzo pesante? Si tratta del reflusso gastroesofageo, un disturbo molto comune che però può compromettere la qualità della vita quotidiana di chi vi è soggetto.

Può capitare infatti sporadicamente o molto spesso: capire cos'è, da cosa dipende e come gestirlo è fondamentale per evitare complicazioni e migliorare il benessere generale. 

Cos’è il reflusso gastroesofageo e come si manifesta

Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui i succhi gastrici risalgono verso l’esofago ed entrano in contatto con la sua parete, provocando bruciore, avvertito dietro lo sterno, e rigurgito acido. Questo accade perché la valvola che separa l’esofago dallo stomaco, lo sfintere esofageo inferiore, non funziona correttamente.

Questo può accadere sporadicamente, magari per un’abbuffata, ma può anche diventare una malattia quando quantità e durata del reflusso diventano maggiori di una certa soglia.

Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?

I sintomi del reflusso possono variare da persona a persona, ma i più comuni includono:

  • Bruciore di stomaco (pirosi), soprattutto dopo i pasti o quando si è sdraiati
  • Rigurgito acido o amaro
  • Sensazione di nodo alla gola
  • Difficoltà a deglutire
  • Tosse secca persistente
  • Mal di gola o raucedine
  • Nausea o gonfiore addominale

In alcuni casi il reflusso può manifestarsi anche con sintomi atipici, come dolore toracico simile a quello di un infarto, o disturbi del sonno.

Perché viene il reflusso gastroesofageo? Quali sono le cause?

Il reflusso si manifesta quando il normale equilibrio tra le difese dell’esofago e l’aggressività dei succhi gastrici viene meno. Questo squilibrio può essere causato da fattori meccanici, come l’indebolimento dello sfintere esofageo, oppure da abitudini scorrette legate allo stile di vita e all’alimentazione.

Le cause più frequenti includono:

  • Alimentazione ricca di grassi, zuccheri o cibi irritanti
  • Sovrappeso o obesità
  • Gravidanza, quando aumenta la pressione intra-addominale
  • Fumo di sigaretta
  • Consumo frequente di alcol o bevande gassate
  • Assunzione di farmaci antinfiammatori o antidepressivi
  • Stress e ansia, che possono aumentare la percezione dei sintomi
  • Ernie iatali.

Quanto dura il reflusso gastroesofageo?

La durata del reflusso dipende dalla gravità e dalle cause sottostanti. In alcuni casi è episodico e si risolve in pochi giorni, soprattutto se legato a un pasto abbondante o a uno stile di vita momentaneamente trascurato. In altri, invece, diventa cronico e richiede un trattamento continuo; è bene affrontare subito il problema, perché può portare a complicazioni come l’esofagite, ulcere esofagee o stenosi.


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Come alleviare il reflusso: rimedi e consigli utili

La gestione del reflusso gastroesofageo prevede una combinazione di interventi: modifiche nello stile di vita, dieta equilibrata e, se necessario, terapia farmacologica.

Ecco alcuni consigli sempre utili:

  • Evita pasti abbondanti e preferisci porzioni più piccole e frequenti
  • Non sdraiarti subito dopo mangiato: attendi almeno 2-3 ore
  • Dormi con la testa leggermente sollevata
  • Smetti di fumare e limita l’alcol
  • Mantieni il peso corporeo nella norma
  • Riduci lo stress con tecniche di rilassamento come yoga o meditazione

Qual è il miglior farmaco per il reflusso gastroesofageo?

Esistono diversi integratori e farmaci contro il reflusso, i più utilizzati sono:

  • Inibitori di pompa protonica (IPP): agiscono riducendo la produzione di acido gastrico e sono efficaci nel trattamento a medio-lungo termine
  • Antiacidi: neutralizzano l’acidità gastrica ma hanno effetto più breve
  • Alginati: formano una barriera protettiva che impedisce il reflusso

È sempre consigliabile chiedere consiglio al proprio medico o farmacista per individuare il trattamento più adatto.

Rimedi naturali per il reflusso: funzionano davvero?

Alcuni rimedi naturali possono essere utili nel controllo dei sintomi lievi, ma non sostituiscono i farmaci in caso di reflusso cronico. Ecco i più noti:

  • Camomilla, liquirizia e aloe vera: hanno proprietà lenitive e antinfiammatorie    
  • Zenzero: utile in caso di nausea e digestione lenta
  • Malva e altea: ricche di mucillagini, proteggono la mucosa esofagea

Attenzione: i rimedi naturali non sono senza controindicazioni o effetti collaterali. Ad esempio, la liquirizia può aumentare la pressione arteriosa, perciò chiedi sempre consiglio al tuo farmacista in caso di dubbio.

Cibi da evitare con il reflusso gastroesofageo

Come avrai capito, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale sia nel causare che nel trattare il reflusso. Esistono cibi che favoriscono la comparsa dei sintomi e altri che, al contrario, aiutano a prevenirli. Da evitare:

  • Cibi grassi o fritti (salumi, formaggi stagionati, dolci elaborati)
  • Cioccolato
  • Pomodori e sughi acidi
  • Agrumi e succhi di frutta acida
  • Caffè, tè nero e bevande contenenti caffeina
  • Alcolici e bibite gassate
  • Menta, che può rilassare lo sfintere esofageo

Meglio privilegiare:

  • Verdure cotte al vapore
  • Cereali integrali
  • Carni magre
  • Yogurt bianco non zuccherato
  • Acqua naturale a temperatura ambiente
  • Piccoli spuntini a base di frutta non acida (es. mela o banana)

Si può guarire dal reflusso gastroesofageo?

Nella maggior parte dei casi, il reflusso può essere gestito efficacemente con uno stile di vita corretto, una dieta equilibrata e, quando necessario, i giusti farmaci. Nei casi più gravi o resistenti, può essere valutato un intervento chirurgico per rafforzare lo sfintere esofageo.


In conclusione, il reflusso gastroesofageo è un disturbo comune ma gestibile. Conoscere le cause, adottare i giusti accorgimenti quotidiani e seguire una terapia personalizzata può fare la differenza tra un fastidio temporaneo e una condizione cronica.