Disturbi da cambio d’altitudine: come affrontare il mal di montagna

condividi su:

Data Pubblicazione: 27/06/2025

Data modifica: 30/06/2025

1180

Immagine di freepik

Ami andare in montagna e quest’anno, per la prima volta, hai in programma di raggiungere una vetta oltre i 3000m? Beh, sembra un’idea bellissima per le vacanze, ma ci vuole qualche accortezza in più del solito.

Il cambio di altitudine che sperimenterai, infatti, può dare dei disturbi, fino ad avere effetti significativi sull’organismo, soprattutto quando si passa rapidamente da quote basse a quote elevate. Questo accade perché diminuiscono la pressione atmosferica e la quantità di ossigeno disponibile: è necessario acclimatarsi con il giusto tempo e il giusto riposo, per godersi la montagna in tutta tranquillità senza fastidiosi sintomi.

Cosa sono i disturbi da cambio d’altitudine?

I disturbi da cambio d’altitudine, o “mal di montagna”, sono una serie di sintomi che si manifestano quando il corpo non si adatta abbastanza rapidamente alla diminuzione dell’ossigeno presente in altitudine.

La pressione atmosferica diminuisce con l’aumentare della quota, e di conseguenza anche la disponibilità di ossigeno nei polmoni e nel sangue: questo squilibrio può portare a vari disturbi, che variano da lievi a gravi. I sintomi più comuni includono:

  • Cefalea persistente
  • Nausea o vomito
  • Affaticamento insolito
  • Disturbi del sonno
  • Inappetenza
  • Capogiri
  • Difficoltà di concentrazione.

È importante valutare sempre il proprio stato fisico e fermarsi per scendere di quota non appena ci accorgiamo di questi sintomi: basta abbassarsi anche solo di 300-500 metri di dislivello e ci si sentirà subito meglio. Se, però, di prosegue testardamente nella salita, allora possono verificarsi condizioni più gravi come:

  • Edema cerebrale d’alta quota (HACE): gonfiore del cervello causato dall’accumulo di liquidi, potenzialmente letale.
  • Edema polmonare d’alta quota (HAPE): accumulo di liquidi nei polmoni, anch’esso potenzialmente pericoloso per la vita.

Quando potrebbe comparire il mal di montagna?

Generalmente i sintomi compaiono dopo le 6-12 ore dall’arrivo a una quota superiore ai 2.500 metri: una persona in buona salute, che già è abituata all’ambiente di montagna, non avverte cambiamenti significativi sotto questa quota, ma bisogna fare sempre attenzione a chi è inesperto e ai bambini. Il rischio aumenta se la salita è rapida e senza adeguato acclimatamento.

Al contrario, chi scende rapidamente da alte quote verso il livello del mare difficilmente sperimenta disturbi legati alla variazione di altitudine, poiché l’ossigeno aumenta e il corpo trova beneficio nel nuovo ambiente.


1180

Immagine di freepik

Chi è più a rischio? A cosa fare attenzione?

Il mal d’altitudine può colpire chiunque, indipendentemente da età o livello di forma fisica. Tuttavia, ci sono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare disturbi:

  1. Salita rapida senza acclimatamento
  2. Storia pregressa di mal d’altitudine
  3. Sforzi fisici intensi in alta quota, soprattutto nei primi giorni
  4. Dormire in alta quota subito dopo l’arrivo
  5. Malattie respiratorie o cardiovascolari pregresse.

Come prevenire la comparsa dei sintomi?

La prevenzione è la strategia più efficace contro i disturbi da cambio d’altitudine. Ecco alcuni consigli utili:

  1. Salire gradualmente: non superare i 300-500 metri di dislivello al giorno oltre i 2.500 metri. Inserire un giorno di riposo ogni 3-4 giorni di salita.
  2. Favorire l’acclimatamento: l’acclimatamento è il processo con cui il corpo si adatta alla minore disponibilità di ossigeno. È fondamentale salire con calma, restare a lungo in quota intermedia prima di proseguire, e ascoltare i segnali del proprio corpo. Tutto questo processo può richiedere da due a cinque giorni, perciò non programmare solo un weekend per salire sulle vette più alte.
  3. Dormire più in basso rispetto alla quota massima raggiunta. Salire sempre di giorno a quote più alte e poi scendere leggermente di quota per dormire.
  4. Idratarsi e nutrirsi correttamente: anche l’alimentazione gioca un grosso ruolo in questo caso. Ricordati di bere molta acqua (almeno 3 litri al giorno) ed evitare alcolici; segui una dieta leggera, ricca di carboidrati, in modo da avere energia ma non essere appesantito.
  5. Farmaci per la prevenzione: in caso di necessità, ad esempio se ti fosse già capitato, il medico può consigliare l’assunzione preventiva di alcuni farmaci, come l’acetazolamide che accelera l’acclimatamento.

E se, nonostante tutto, compaiono dei sintomi?

Se compaiono sintomi lievi, come mal di testa o nausea:

  1. Interrompi la salita
  2. Riposa e idratatati
  3. Valuta bene il tuo stato fisico: se i sintomi peggiorano o non regrediscono, è necessario scendere di quota, anche solo di 300-500 metri.

In caso di sintomi gravi (confusione, difficoltà respiratorie, perdita dell’equilibrio):

  • Chiedere assistenza medica urgente
  • Scendere immediatamente
  • Se possibile, somministrare ossigeno supplementare

Un caso particolare: disturbi da altitudine in volo

Questi sintomi, generalmente sperimentati in montagna, possono verificarsi anche durante i voli aerei in soggetti fragili, come chi ha:

  • Malattie respiratorie croniche
  • Anemia grave
  • Patologie cardiovascolari

Questo succede perché la cabina è pressurizzata, ma non riproduce le condizioni da cui si è partiti, ma simula un’altitudine tra i 1.800 e i 2.400 metri. Ecco allora che possono manifestarsi affaticamento, ipossia lieve o palpitazioni. In questi casi:

  • È consigliato consultare il medico prima del volo
  • Può essere utile farlo sapere alla compagnia aerea
  • Evita voli lunghi subito dopo una malattia

I disturbi da cambio d’altitudine possono rappresentare un problema serio se non affrontati con consapevolezza. Una salita troppo rapida e senza acclimatamento può compromettere il benessere fisico e costringere ad abbandonare l’attività in programma. La prevenzione passa da acclimatamento graduale, ascolto del proprio corpo e, se necessario, dal supporto medico. Sapere come comportarsi è il primo passo per godersi l’alta quota in sicurezza.